La storia di Ivan: il bambino sopravvissuto per anni in strada grazie all’amore dei randagi!

Un bambino in fuga dalle violenze della famiglia, adottato dai cani: La storia di Ivan, il bambino sopravvissuto per anni in strada grazie all’amore dei randagi!

Siamo nei primi anni dopo il crollo dell’URSS.
La Russia è un paese in declino. Povertà, criminalità, alcolismo dilagante. Il vecchio mondo non c’è più e il nuovo mostra il suo volto peggiore.
A pagare il prezzo più alto di questa situazione sono i bambini. Aumentano infanticidi, violenze sui minori e abbandoni. Gli orfanotrofi sono stracolmi e molti finiscono direttamente in strada.
Tra questi c’è Ivan Mishukov, che a soli quattro anni fugge da quella che di certo non si può chiamare famiglia. Una madre violenta e il suo fidanzato perennemente ubriaco rendono infernale quella che dovrebbe essere un’infanzia felice.
Fugge Ivan, fugge senza meta, senza denaro, senza niente che non sia la voglia di lasciarsi alle spalle quell’ambiente. Lo abbiamo detto, ha solo quattro anni.
Un’età in cui i bambini dovrebbero solo giocare, sognare, essere liberi di crescere spensieratamente.
Ma questo molte volte, in molti luoghi, non avviene. E di certo non avveniva in quegli anni in Russia.
Ivan come tanti altri arriva sulla strada. Dove deve confrontarsi con un mondo che di certo non è generoso con i più deboli. Nel suo futuro prossimo la fame, le violenze e il freddo dell’inverno.
E invece no. Perché la sua strada si incrocia con quella di un gruppo di randagi.
Ivan diventa il cucciolo del branco. I cani lo nutrono portandogli il cibo che rubano in giro, lo scaldano con le proprie pellicce nelle gelide notti russe, lo difendono da chiunque provi ad avvicinarlo con cattive intenzioni. Questo per due lunghi anni.
Mendicando racimola qualche soldo per comprare cibo alla sua famiglia a quattro zampe, accudisce i randagi, convince qualche ristoratore a dare loro gli avanzi della cucina.
Pian piano da cucciolo diventa un componente fondamentale del branco.
L’avventura di Ivan dura fino a quando la polizia non decide di riportarlo alla civiltà.
Gli agenti del quartiere Reutova ci mettono 3 mesi e 3 tentativi falliti per separare Ivan dai cani.
Il ragazzo infatti non ha alcuna intenzione di abbandonare i randagi che a loro volta sono pronti a dare la vita per difenderlo. Solo utilizzando uno stratagemma i poliziotti riescono a isolare il bambino e a catturarlo.
Contro la sua volontà Ivan viene riportato tra gli uomini.
“Stavo meglio con i cani. Mi amavano e mi difendevano”. Così Ivan si rivolge a chi lo aveva tolto dall’unica famiglia che questo ragazzo aveva mai avuto. Una famiglia che anche a distanza di molti anni, e un pieno reinserimento nella società, dirà di non aver mai dimenticato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.